Il BIM nella Industry 4.0

Da un anno a questa parte, l'Ing. Lorenzo Cericola ha iniziato a svolgere l'attività di Energy Auditor al fine di redigere Diagnosi Energetiche (UNI CEI EN 16247/2012) di attività industriali e terziarie.

 

Per Diagnosi Energetica si intende una procedura che ha l'obiettivo di fornire una panoramica dei consumi dello stabilimento e di conseguenza, verificare la presenza e la fattibilità tecnico-economica di interventi che riducano i consumi energetici.

 

 

Una delle fasi iniziali che si svolgono all'interno dell'azienda durante l'Audit Energetico, consiste nel censire tutte le macchine (elettriche e non) utilizzate per il processo produttivo, in modo tale da ricavare quei parametri (assorbimenti elettrici, ore di utilizzo, consumo di gas, .....) utili a valutare il consumo energetico dello stabilimento.

 

Ora, perchè non approffitare di questo lavoro di censimento delle macchine e delle strutture, che deve essere effettuato obbligatoriamente secondo la normativa, per creare un BIM - Building Information Model dello stabilimento?

 

 

Sappiamo ormai che l'approccio BIM è strategico nel settore della manutenzione (Facility Management), in quanto permette di disporre di informazioni aggiornate dell'edificio per qualsiasi esigenza, in particolare risulta fondamentale per la Gestione del Costruito, ovvero la simulazione dell'opera o dei suoi elementi in funzione dell'uso, gestione, manutenzione ed eventuale dismissione, oltre che dello spazio (UNI 11337-1/2017).

 

 

Uno dei possibili utilizzi del BIM in questo campo, è rivolto ai complessi industriali che gestiscono spazi caratterizzati da grandi metrature, numerosi macchinari, frequenti cambi del personale e ridistribuzione abituale delle aree.

 

Andiamo ora ad analizzare una possibile applicazione del metodo ad uno stabilimento industriale in cui abbiamo svolto la Diagnosi Energetica; l'azienda in oggetto si occupa di produzione di macchine per l'imballaggio come astucciatrici, riempitrici di barattoli e taniche, incartonatrici, .....

 

 

L'uso del modello BIM, in questo caso, è orientato come abbiamo detto al Facility Management aziendale, più nel dettaglio permette:

 

- di mantenere lo storico delle strutture che compongono il fabbricato (architettonico, strutturale, MEP). Il responsabile della manutenzione può fare rapide valutazioni sulla distribuzione di aree e volumi nell'ottica di riattribuire superfici ad usi differenti, grazie all'utilizzo di computi metrici direttamente collegati al modello.

 

Avere un modello 3D visualizzabile da chiunque con l'ausilio di applicativi online o attraverso standard pubblici come l'IFC (Industry Foundation Classes) o il COBie (Construction Operations Building Information Excange). Tali applicativi permettono di interrogare i componenti e visualizzarne le proprietà, ovvero i dati parametrizzati dai progettisti in fase di modellazione. Aggiornare periodicamente tale modello significherebbe avere anche un controllo immediato e puntuale degli elementi alla data di aggiornamento.

 

Esterno dello stabilimento

Sezione dello stabilimento

Layout interno dei macchinari

Abaco dei muri e dei locali

- le componenti relative ai macchinari contengono parametri relativi ai valori di assorbimento elettrico, consumo di gas, ore di lavoro, potenza, azienda produttrice, anno di installazione, anno di revisione, ..... dati ottenibili, come abbiamo detto durante l'Audit della Diagnosi Energetica. Il responsabile della manutenzione può rapidamente selezionare un macchinario e verificare un particolare dato senza ricercare in altri archivi, magari cartacei, magari dispersi. E tutto ciò in maniera semplice, immediata ed intuitiva.

 

Vista della distribuzione interna dello stabilimento

Dettaglio delle macchine installate filtrate per famiglia (tornio parallelo-azzurro, trapano a colonna-arancione, .....)

Abaco delle macchine installate e relativi parametri (produttore, modello, potenza, ore di utilizzo, consumo, reparto, .....)

- infine, un vantaggio significativo nell'ottica della Industry 4.0, è quello di generare un Big Data dei parametri delle macchine attraverso l'installazione di sensoristica su queste ultime, in modo tale da generare ed allenare algoritmi per la Manutenzione Predittiva delle macchine stesse.

 

N.B. Per stabilimenti industriali molto complessi si può utilizzare la tecnologia della Scansione 3D attraverso l'utilizzo del laser scanner, per poi procedere con la restituzione del modello con il metodo Scan to BIM.